Gamberetto di nassa di Crapolla, un crostaceo unico

Gamberetto di nassa di Crapolla, un crostaceo unico

di Fosca Tortorelli

I gamberi sono tra i crostacei più diffusi e conosciuti, ma in realtà sotto questo nome generico si racchiudono specie diverse tra loro, intendendo sia quelle di acqua dolce, sia di acqua salata.
A prescindere dalla specie, ci sono alcune caratteristiche che li accomunano, hanno dieci zampe, un carapace e il corpo suddiviso in tre parti, costituito dal capo o cephalon, dal torace o pereion e dall’addome o pleon, alcuni gruppi hanno poi sviluppato un cefalotorace unico (cephalon + pereion), altri un toracoaddome (pereion + pleon). Al livello del capo i crostacei portano due paia di antenne, uno pre-orale (antennule) e uno post-orale (antenne propriamente dette) due mascelle e una mandibola, mentre l’addome porta appendici disposte in numero e forma variabili.
Diverse le tecniche di pesca utilizzate, con una prevalenza della tecnica dello strascico – purtroppo molto invasiva – che prevede quasi sempre la cattura di numerose altre specie marine, un sistema piuttosto lontano dal concetto della sostenibilità ambientale. L’altra tecnica più utilizzata, senza dubbio più sensibile al tema del rispetto ambientale, è quella delle nasse legata principalmente alla pesca del gambero mediterraneo.
In linea generale i gamberi vivono prevalentemente sui fondali sabbiosi o limacciosi del Mediterraneo, dell’Atlantico e del Pacifico e si differenziano anche per il colore del carapace, diverso sia se parliamo di gamberi, sia di gamberetti.
Nel caso di gamberetti provenienti dal Mediterraneo li troviamo generalmente nelle colorazioni bianco o rosa, eccezion fatta per il Veneto dove si apprezzano molto i grigi, detti anche schie o gamberetti di sabbia; mentre riguardo i gamberi li troviamo di colore rosso scuro, prevalentemente nel sud Italia o rosa con una tendenza al viola, nel caso di varietà come il gambero di Sanremo.
Tra i gamberetti di colore rosa, rientra il Gamberetto di nassa o di Crapolla, dal nome comune Parapandalo appartenente alla specie Plesionika narval, che predilige le acqua del mediterraneo occidentale, vive nel mese di luglio la sua stagione migliore e si riproduce fra la primavera e l’autunno.
È un crostaceo piccolo dal colore rosa striato di bianco, dal lungo rostro dentellato come una sega e dalle caratteristiche uova blu, conservate sotto la pancia; diffuso in particolare a Ustica e Filicudi, nell’Argentario e nelle acque di Portofino e nell’area della Riserva Naturale Marina di Punta Campanella, dove la particolare morfologia dei fondali ricalca fedelmente l’habitat ideale di questo crostaceo.
Il gamberetto parapandalo è un animale fortemente gregario, non ama la luce e pertanto gli anfratti e le grotte della costa frastagliata che da Positano giunge a Punta della Campanella – di cui Crapolla fa parte – rendono questa zona uno dei più ricchi centri di aggregazione di questo crostaceo rosa.
Crapolla si distingue per le sue acque limpide e cristalline ed è ricca di grotte oscure sottomarine, il che rende difficile la pesca con le reti, sia a strascico sia da posta. Proprio per questo motivo i pescatori utilizzano l’antico sistema della nassa tradizionale, una struttura a forma di gabbia, intrecciata di giunco e mirto che ha la forma di una grande zucca e un’apertura a imbuto. Viene costruita dai pescatori interamente a mano durante i mesi invernali quando la pesca vera e propria si ferma, un processo laborioso che richiede impegno e abilità.
Recentemente riconosciuto con il nome di gambero di nassa di Crapolla, è diventato un prodotto “presidio Slow Food”, finalizzato a salvaguardare dalle aggressioni della cultura gastronomica di massa, le produzioni alimentari tipiche, oltre a preservare questa antica attività di pesca ormai praticata da pochissimi pescatori della penisola Sorrentina.
Oltre a dare visibilità a questa piccola comunità, l’istituzione del Presidio può favorire il ruolo di questi piccoli crostacei come sentinelle dei mari e contribuire a porre un freno alla diffusa illegalità marinara, oltre ad assicurare la continuità della specie e di questa tradizione di pesca.
Il gambero di nassa di Crapolla ha le carni dolci e compatte, va consumato appena pescato, crudo o saltato in padella, condito con solo un filo di olio extravergine di oliva, così come le sue uova blu, dal sapore delicato e dal distintivo aroma fresco e salmastro.
Il gamberetto di Crapolla è una specialità unica e contraddistingue uno degli aspetti della identità alimentare del nostro Mezzogiorno.

Bibliografia/Sitografia
• Guarnaschelli Gotti M., Grande enciclopedia illustrata della gastronomia. Mondadori,2007
http://www.c2p3.it/Specie-ittiche
https://www.biopills.net/articoli/ripassiamo-aiuto-studio/zoologia/crostacei/
https://dimaredamore.com/2017/05/23/il-gambero/
http://guide.supereva.it/parchi_naturali/interventi/2004/04/155663.shtml
https://www.fondazioneslowfood.com/it/arca-del-gusto-slow-food/gamberetto-di-nassa/
https://www.saporie.com/it-it/gambero-rosso-di-nassa-di-crapolla.aspx
https://www.campaniaferax.it/2015/04/08/il-gambero-di-crapolla-dal-mare-delle-sirene/

30nodi / 30 Novembre 2018
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